di Saturno

L’ANPI, acronimo di “Associazione Nazionale Partigiani d’Italia”, è un’organizzazione legalmente riconosciuta come “associazione combattentistica”, in quanto rientra nella lista delle ass. combattentistiche finanziate dal Ministero della Difesa[i]. E si autodefinisce tale[ii] sebbene de facto sia un’organizzazione politica di parte, e non ass. combattentistica.

Una ass. combattentistica può essere definita come “associazione che raduna tutti coloro che hanno combattuto o sono reduci di guerra o prigionia[iii]. Parlare quindi di ass. che raduna combattenti ha del ridicolo quando si parla dell’ANPI, perché i partigiani (o presunti tale) vivi ancora oggi si aggirano intorno ai 4’000 (dato del 2018)[iv], ass. che però conta circa 130’000 iscritti[v] (quindi solo l’1,85% sono ex-combattenti, e lo stesso presidente Gianfranco Pagliarulo non lo è[vi]).

Questo perché il tempo porta tutti alla vecchiaia ed alla morte, anche i partigiani, l’ANPI quindi si è dovuta reinventare per non morire di vecchiaia. Essa si è di fatto trasformata in un movimento politico di sinistra, restando però ass. combattentistica sulla carta così da poter furbescamente continuare a percepire i finanziamenti pubblici che lo Stato dedica a quel tipo di associazioni.

Per rendersi conto di questo basta vedere ciò per cui l’ANPI si mobilita: oltre che per le banalissime celebrazioni del 25 aprile, essa scende regolarmente in piazza per protestare contro chi la pensa diversamente, da quelli più radicali come Casapound (organizzazione politica riconosciuta dalla legge, ma di cui l’ANPI chiede lo scioglimento[vii]), a quelli più liberali e moderati come Fratelli d’Italia e Lega (quest’ultimo partito nello specifico è l’ossessione dell’ANPI).

Oltre allo spalare fango contro la destra, l’ANPI è attiva anche nella “divulgazione storica”, termine dietro cui si cela tutt’altro. La storia che essa diffonde è in grossa parte distorta, ciò per influenzare le persone trascinandole verso un pensiero politico di sinistra. L’ANPI ha fatto della cosiddetta “resistenza” una religione. Il fenomeno partigiani è stato un movimento di massa che rappresentava la stragrande maggioranza degli italiani, quindi la guerra che hanno combattuto è stata una guerra di liberazione (e non una guerra civile), i partigiani hanno quindi liberato l’Italia e sono stati tutti eroi coraggiosi e immacolati che mai e poi mai hanno commesso crimini di guerra. Sono questi, riassunti in breve, i dogmi della religione della resistenza di cui l’ANPI fa proselitismo.

La storiografia ha però ormai smentito tutte queste stronzate che fanno ancora circolare come verità assolute. Il debunking sulle menzogne antifasciste riguardo quel periodo storico meriterebbe un articolo a parte, ma in modo molto sintetico lo faccio anche qui:

1. La resistenza non è stata un fenomeno di massa, i numeri parlano chiaro: i partigiani sono stati poche migliaia e con numeri sospetti che col tempo aumentavano e diminuivano radicalmente “a intermittenza”. I partigiani iniziarono ad essere composti da numeri consistenti (ma comunque non sufficienti per poter parlare di “fenomeno di massa”) guarda caso a pochi giorni dalla fine della guerra, ed anche a guerra terminata, perché la verità è che era piano di opportunisti che volevano essere riconosciuti come eroi (quando ormai non si doveva più sparare e rischiare la pelle) e percepire tutti i vantaggi che ciò comportava[viii].

2. Le forze armate della RSI furono composte da più di 550’000 effettivi, quindi no, non si può dire che la resistenza rappresentava la stragrande maggioranza degli italiani, quando c’era più di mezzo milione di italiani che combattevano dall’altra parte (i quali sono comunque molti più dei partigiani)[ix].

3. La definizione di “guerra civile” data dalla Treccani è: “conflitto combattuto tra cittadini di uno stesso Stato diviso in fazioni”[x]. Mussolini e le centinaia di migliaia di militari della RSI pare fossero italiani, come lo erano i partigiani. Quindi, con buona pace degli antifascisti, la guerra è stata civile e non di liberazione. Si potrebbe obbiettare che anche se non ci si è liberati da un invasore straniero, ci si è liberati dal Fascismo e quindi può essere sempre chiamata “guerra di liberazione”, ma a questo punto ogni guerra mai combattuta può essere definita di liberazione in quanto ci si è sempre voluti liberare da qualcuno o qualcosa, il che è ridicolo; come ad es. quella di Cesare contro Pompeo, che può essere definita, anziché guerra civile, guerra di liberazione contro l’oligarchia repubblicana.

4. L’Italia è stata consegnata in mano agli americani ed al loro corrotto, malato, vetusto e reazionario sistema capitalista e consumista. Si guardi all’enorme influenza politica e culturale che gli USA hanno avuto sulla nostra Nazione dal dopoguerra ad oggi. I partigiani hanno combattuto collaborando con loro, quindi che senso ha parlare di liberazione e liberatori? Nessuno.

5. I partigiani hanno l’armadio pieno di scheletri: omicidi, stupri e violenze gratuite, anche a guerra terminata (si pensi al triangolo della morte in Emilia), riempiono le pagine dell’infame storia partigiana[xi]. Ma l’ANPI è arrivata a negare perfino i massacri delle foibe, quindi figuriamoci quanto volentieri arriverebbe a riconoscere i massacri “minori” a quello.

Quindi, come è facilmente intuibile, l’ANPI non fa ricerca e divulgazione storica, bensì fa politica subdolamente mascherata da divulgazione storica. Ma ormai essa la politica la fa anche esplicitamente, chiedendo alle persone di “votare antifascista” per “sconfiggere i nazionalismi[xii] un appello strappalacrime del PD[xiii]  dove si riporta che “L’alleanza di Salvini con Orban e Le Pen, quella del Movimento 5 Stelle con partiti dell’estrema destra europea, hanno condotto l’Italia ad essere isolata in Europa e nel mondo”, oltre che un lungo blaterare senza senso sul come ebrei, donne, poveri, dissidenti politici, giornalisti e immigrati sarebbero sempre più perseguitati da coloro con cui oggi sta insieme il PD al governo. Basta anche il fatto che ormai vediamo l’ANPI protestare contro Salvini, contro il decreto sicurezza[xiv], per difendere la Legge 194 e la pillola abortiva[xv], ma mai contro la sinistra. Insomma, l’ANPI ormai si mobilita per lo più per tematiche che non hanno nulla a che fare con la resistenza; alla favoletta secondo cui sarebbero apolitici ed i loro valori “universali” e non di parte, non ci credono più nemmeno loro.

Essendo l’ANPI un’organizzazione privata, si potrebbe anche dire “cazzi loro”, il problema però è che riceve finanziamenti pubblici, ed anche molti.

Ogni anno il Ministero della Difesa stanzia centinaia di migliaia di euro per finanziare le “associazioni combattentistiche e partigiani”, un bottino ghiotto per l’ANPI che si è ingegnata sul come intercettarne il più possibile. Vi siete mai chiesti come mai dal 2006 ha aperto le iscrizioni “a tutti i cittadini antifascisti”? La risposta la troviamo in un documento del Senato in cui si spiega che tali finanziamenti vengono elargiti anche “sulla base del numero degli iscritti[xvi].

Aprendo le iscrizioni a masse di antifascisti dei centri sociali dal cervello semi-bruciato e rimangiati dalla droga, alle femministe più larghe che alte la cui religione consiste nell’odio sistematico dello straight white men, a quei boomer falliti provenienti dagli ex ambienti comunisti e sessantottini che per sentirti ancora giovani e utili alla società non vedono l’ora che si presenti un qualche pretesto (non importa quanto stupido), per scendere in piazza a sfilare con le bandiere rosse, a quegli ambienti borghesi e radical chic paladini del politically correct disgustati da tutto ciò che richiami l’amor di Patria e quindi amici di tutti coloro che vi si oppongono, ad altre varie categorie di rifiuti umani. Tutto fa brodo, più iscritti significa più finanziamenti pubblici, più risalto mediatico dovuto alle manifestazioni più numerose e con più persone presenti[xvii], ma soprattutto più legami politici con partiti ed organizzazioni extraparlamentari. Ed ecco spiegato perché vediamo l’ANPI ad eventi che non hanno a che fare un cazzo con la resistenza, come i cortei “transfemministi”[xviii]: per attirare più sinistroidi possibili, ricevere più fondi pubblici e tessere legami con altre organizzazioni.

E sono proprio i legami politici con la sinistra, ed il PD nello specifico, ad essere una delle cose più preziose a cui li ha portati nel 2006 all’apertura “a tutti cittadini antifascisti[xix]. PD ed ANPI ormai sono di fatto organizzazioni collegate fra loro: l’una partecipa agli eventi dell’altra, facendosi pubblicità a vicenda, il PD poi gli garantisce sostegno finanziario tramite i propri amministratori comunali e regionali, l’ANPI in cambio gli dà appoggio politico facendo opposizione ai partiti “nemici”, difendendolo quando viene coinvolto in qualche scandalo, come quello di Bibbiano[xx]. Lo stesso presidente dell’ANPI ha svolto attività politica nel PD (e prima ancora con Rifondazione, PCI e altri partiti di sinistra). Per non parlare dei locali pubblici che i Comuni a guida sinistroide offrono all’ANPI, come la biblioteca comunale di Copertino (LE), un luogo di cultura sacrificato per fare una sede dell’ANPI[xxi].

I finanziamenti ministeriali all’ANPI si aggirano più o meno ai 100’000 euro annui; dal 2013 al 2020 essa ha ricevuto dal Ministero della Difesa un totale di 800’000 euro. Per calcolare il totale dei finanziamenti ministeriali datigli è semplice, in quanto sono tutti riportati annualmente in un unico documento reperibile anche su internet sul sito della Camera dei Deputati[xxii]. Ma oltre a questi 800’000 euro, andrebbero aggiunti tutti i finanziamenti elargiti da enti locali come Regioni e Comuni, i quali però sono (specie per i secondi) praticamente impossibili da calcolare in quanto richiederebbe una ricerca troppo estesa, da fare in tutta Italia. Ed ancora più difficile sarebbe calcolare il costo degli spazi pubblici (strutture vere e proprie, ma anche il semplice suolo pubblico) dati all’ANPI gratuitamente o a prezzi di comodo.

A guardare quanti soldi dei contribuenti italiani vengono regalati all’ANPI, viene ancora di più da stupirsi guardando il fatto che le vengono dati nonostante sia già piena di per sé di soldi ricavati con l’autofinanziamento. Dal 2014 al 2019 l’ANPI ha incassato tramite il 5 x 1000 ben 1 milione e 200 mila euro. Per quanto riguarda le tessere invece, i guadagni totali ricavati da esse possiamo solo ipotizzarli in quanto non sono stati resi pubblici. Sappiamo che essa ha 130’000 iscritti, ed il costo per iscriversi pare (guardando i siti delle varie comunità locali) varia in base a dove te la fai: a Modena il minimo richiesto è 20 euro[xxiii], a Parma 12[xxiv], ad Imperia 10 euro di norma e 5 per studenti e disoccupati, ma “chi vuole può contribuire con una quota maggiore”[xxv]. Per non essere maliziosi e tenerci basso con le cifre dei guadagni, facciamo tutti i calcoli con gli standard di Imperia ed ipotizziamo che ben la metà degli iscritti ha pagato la tessera 5 euro, e la restante metà 10, mentre nessuno ha dato più di questa cifra. Sono 975’000 euro, quasi un milione di euro in un solo anno! E questa è la cifra ottenuta facendo i calcoli per ottenere (nel dubbio) un risultato sicuramente più basso della realtà! E la tessera va rinnovata ogni anno, ovviamente. Senza contare poi le donazioni fate direttamente al loro IBAN[xxvi]. Ma citiamo anche Patria Indipendente, il loro giornale ufficiale, riaperto elemosinando donazioni in una campagna di crowdfunding[xxvii] nonostante, come abbiamo già visto, all’ANPI i soldi di certo non le mancano.

E senza contare anche i guadagni ricavati direttamente dagli eventi, come le famose feste della pastasciutta antifascista, evento in cui i partecipanti pagano per farsi servire pastasciutta (e altri cibi) come in una sagra o un ristorante. Anche ipotizzando che il 100% dei guadagni serva a coprire le spese, questa resta comunque la dimostrazione che l’ANPI è capace di autofinanziarsi e quindi di non necessitare di centinaia di migliaia di fondi pubblici per organizzare i propri eventi.

L’ANPI è ovviamente ben vista dal PD, e dalla sinistra in generale, perché è un’organizzazione dedita alla creazione di quella egemonia culturale di cui parlava Gramsci. L’ANPI cerca di influenzare le persone a diventare culturalmente di sinistra, così che diventino anche elettori di sinistra. Questo lo fa spalando fango su tutto ciò che stia “altrove”, ma dicendosi apartitica e portatrice di valori universali, e tramite il portare avanti la religione della resistenza in modo fanatico e antistorico, così da strumentalizzare la storia per portare avanti un’agenda politica di sinistra. Non a caso l’ANPI è attiva nelle scuole, così da poter fare proselitismo della propria religione alle persone fin da giovanissime, quando si è più influenzabili; con la complicità di sindaci e presidi sinistroidi, che ovviamente hanno interesse nel permetterglielo e nel fare in modo che nessuno possa impedirglielo o anche solo criticarli[xxviii].

La battaglia contro l’ANPI è un tassello della guerra contro l’egemonia culturale della sinistra nella nostra Nazione, quindi noi abbiamo il dovere di combatterla.

Cosa sia l’ANPI a voi che leggete gli articoli sul sito del Blocco Studentesco non era certo necessario spiegarlo, perché vostro malgrado lo sapete già, ciò che voglio fare è darvi spunti sul come poterla “combattere”. Essendo la battaglia a livello culturale, è cercando di influenzare più persone possibile fuori dalla nostra “area politica” (che è già di per sé ostile all’operato di quella ass.) che la si combatte. Per farlo dobbiamo far comprendere alla gente:

1. Quello che l’ANPI è veramente, ovvero in primis un’organizzazione politica di sinistra, facendo notare come essa stia sempre a protestare contro la destra, ma mai contro la sinistra, ed anzi con partiti ed organizzazioni di sinistra ha stretti legami e ci collabora spesso ad eventi e manifestazioni. Dobbiamo far quindi capire a chi ha un pensiero politico tendente “a destra” che non si può essere contro la sinistra senza essere anche contro l’ANPI, e non si può essere dei ribelli nel sistema e contemporaneamente vedere con simpatia l’ANPI.

2. Quanti fondi pubblici vengono dati all’ANPI nonostante sia un’ass. già iper-finanziata di per sé, e per fare cosa poi? Propaganda politica e negazionismo sui crimini partigiani come i massacri delle foibe. E questo vale sia per i fondi ministeriali che su quelli elargiti dagli enti locali: informati su quanto la tua Regione ed il tuo Comune (non importa se sia una grossa città o un piccolo paesino) dà come finanziamento all’ANPI (idem per gli spazi pubblici concessigli gratuitamente o a prezzi di comodo), e diffondi questi dati, fa vedere alle persone quanti soldi e regalie vengono dati ad un’associazione privata dalla dubbia utilità, già piena di soldi di per se, e fa notare come sarebbero potuti essere usati meglio.

3. Il negazionismo fatto dall’ANPI sui massacri delle foibe (e su altri crimini commessi dai partigiani), il quale arriva puntualmente ogni 10 febbraio da una qualche loro sede o rappresentante. Solo per citare alcuni casi: l’ANPI a Rovigo ha affermato che le foibe le hanno inventate i fascisti[xxix], a Parma ha aderito ad una “contromanifestazione cittadina in occasione del Giorno del Ricordo[xxx], a Brescia ha affermato che nella foiba di Basovizza: “non ci sono prove documentarie certe che vi siano avvenute esecuzioni o vi siano state sepolte vittime di epurazioni”[xxxi]. L’ANPI si è anche opposta (cosa che fa tutt’ora) all’intitolazione di luoghi pubblici a Norma Cossetto in vari Comuni, fra cui Lecce[xxxii], Pescara (in cui ha definito l’intitolazione “bullismo politico”)[xxxiii] e Assisi (in cui ha definito Norma Cossetto “presunta martire delle foibe”)[xxxiv]. Pur di portare avanti il pensiero politico di sinistra e la religione della resistenza, arrivano a distorcere faziosamente la narrazione storica, arrivando a negare persino fatti universalmente riconosciuti come veritieri, come per l’appunto i massacri delle foibe; questo è il messaggio da far passare.

4. Chi sono gli antifascisti. Visto che sentiamo l’ANPI dire costantemente quanto sia importante l’antifascismo, ricordiamo alle persone chi sono gli antifascisti: una massa di degenerati che mette regolarmente a ferro e fuoco le nostre città con manifestazioni che finiscono in scontri, violenza gratuita e vandalismo. La maggior parte delle persone hanno una curiosa capacità di dimenticare in fretta, quindi ci dobbiamo essere noi a ricordargli chi sono gli antifascisti: quelli che mandano in ospedale dei ragazzi disarmati aggredendoli e colpendoli in testa con una catena solo perché sono di destra[xxxv], quelli insomma che credono di essere legittimati a usare la violenza per tappare la bocca a chi politicamente ha un pensiero diverso dal loro[xxxvi], quelli che si oppongono all’apertura di una libreria solo perché vende libri non conformi al loro pensiero[xxxvii], quelli che vandalizzano statue che ricordano persone non conformi al loro pensiero[xxxviii]. Ecco chi sono gli antifascisti, una massa di ignoranti iconoclasti violenti che vorrebbero tappare la bocca a chi la pensa diversamente, ricordiamolo sempre alle persone; fortunatamente avendo internet possiamo farlo con l’ausilio di articoli online e video che dimostrano queste cose. E questo vale sia per gli antifa nostrani che quelli all’estero[xxxix].

5. Che esiste un pensiero non conforme al loro, altrimenti ad ascoltare solo loro poi la gente inizia a credergli e a farsi strane idee. E per questo dobbiamo riprenderci gli spazi dove opera l’ANPI, facendo le nostre conferenze, le nostre presentazioni di libri, le nostre azioni e le nostre manifestazioni in piazze, teatri e sale dove l’ANPI ha sempre operato. Stesso discorso per le scuole, loro organizzano una conferenza in una scuola? Noi dobbiamo fare lo stesso, o anche solo far sì che in quelle scuole si parli delle foibe e vi si mostrino documentari a riguardo.

6. Quanto l’area politica di cui fa parte l’ANPI sia reazionaria, specie ai ragazzi più giovani, che sono quelli con più voglia di cambiamento, dobbiamo far capire che se si sogna di cambiare radicalmente le cose non bisogna guardare a sinistra, specie ad una ass. collusa col potere e che si fa custode di una storia falsa. A tal proposito mi sono già espresso in questo articolo[xl].

Ed essendo questa una battaglia culturale, voi del Blocco Studentesco avete ancora di più il dovere di formarvi leggendo libri, articoli, andando alle conferenze e discutendo fra di voi, così da essere anche preparati sia dal punto vi vista culturale che dell’eloquenza, è così si diventa soldati di un’idea in grado di combattere questa battaglia.


[i]       Fonte: https://temi.camera.it/leg18/dossier/OCD18-14292/contributi-ad-associazioni-combattentistiche-e-d-arma.html

[ii]      Fonte: https://www.anpi.it/articoli/1419/chi-siamo

[iii]     Fonte: http://www.esercito.difesa.it/organizzazione/associazioni/Associazioni-Combattentistiche#:~:text=Le%20associazioni%20combattentistiche%20radunano%2C%20al,reduci%20di%20guerra%20o%20prigionia.

[iv]    Fonte: https://www.ilgiornale.it/news/politica/i-partigiani-sono-sempre-meno-lanpi-riceve-ancora-soldi-1581079.html

[v]     Fonte: https://www.ilmessaggero.it/pay/edicola/anpi_partigiani-4447528.html

[vi]    È nato il 16 settembre 1949, fonte: http://www.senato.it/leg/14/BGT/Schede/Attsen/00017619.htm

[vii]   Fonte: https://www.anpi.it/articoli/2211/se-lanpi-chiede-di-sciogliere-casapound

[viii]  Fonte: https://www.ilprimatonazionale.it/cultura/veri-numeri-resistenza-partigiani-intermittenti-154155/

[ix]    E contando anche 260.000 lavoratori militarizzati si arrivano a 780’000 uomini; fonte: Diego Meldi, La Repubblica di Salò, Santarcangelo di Romagna, Casini Editore, 2008. ISBN 978-88-6410-001-2, pag. 39.

[x]     Fonte: https://www.treccani.it/enciclopedia/guerra-civile/

[xi]    Si guardino le opere di Giampaolo Pansa, specie il suo Il sangue dei vinti, ma anche libri di altri autori come COMPAGNO MITRA. SAGGIO STORICO SULLE ATROCITÀ PARTIGIANE di Gianfranco Stella. Ve ne sono anche molti a carattere localistico, per citarne due: Benedetti assassini. Eccidi partigiani nel bellunese di Antonio Serena e Chiedi al torrente. Le stragi partigiane in un quartiere della «Grande Genova», Val Polcevera, 1943-1945 di Gabriele Parodi e Paola Coraini.

[xii]   Fonte: https://www.anpi.it/articoli/2188/vota-antifascista

[xiii]  Fonte: https://www.partitodemocratico.it/primo-piano/lappello-votare-pd-di-partigiani-e-antifascisti/?__cf_chl_jschl_tk__=26621931cec811890851ec4e66c405db622c47c9-1613581043-0-AeQZtqClns0FzFAB_F5xrpSdzSINUvAlMB5LAIBFjDYp6SaSqoOppbHPSQ8OPrqhBj7uR-GCek0ZEA9JhVWoLpyEhYXFU2t5b0QdMznc7Sx2DlR6AfXchwRtOJfPRouzrtkRL830RjdzK4phnWuaMop0g8Xo_BXbUuJp8yQOaYWvBm4I9ktHiUj4V1vN49tNB5lsDIq1f5mIxfyQUQLVbctgNiD9IU4x0m8NRPY3v7oVBaIfIH5taB0lf19gQPvp6c0rzIMiZNS9sSvmpm9okCpD7yDrm-9FJW1Eo8l970b60BAT6RLatJU3bfOaBoCQJv8v1tZclnK-6FxX7QZqX1wxgeKbIvEMltvJbX8qGmZRaMyz-3z1__4PIL7bNAncbw

[xiv]  Fonte: http://www.anpiroma.org/2019/07/15-luglio-2019-lanpi-provinciale-di.html

[xv]   Fonte: https://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/pillola-abortiva-mille-in-piazza-con-la-boldrini-1.5994560

[xvi]  Fonte: http://documenti.camera.it/leg18/dossier/pdf/DI0302.pdf?_1613567180299

[xvii] Ed anche per il fatto che, partecipando con la propria sigla a manifestazioni altrui, l’ANPI può parassitare sul risalto mediatico di altri.

[xviii]        Fonte: https://www.lastampa.it/cronaca/2019/03/30/news/a-verona-il-corteo-transfemminista-siamo-in-100-mila-per-manifestare-contro-una-societa-patriarcale-1.33691596

[xix]  Fonte: https://www.patriaindipendente.it/anpi/

[xx]   Fonte: https://www.lavocedelpatriota.it/bibbiano-lanpi-difende-il-sindaco-pd-dello-scandalo-bambini/

[xxi]  Fonte: https://www.leccenews24.it/politica/sede-anpi-copertino-polemica-sandrina-schito-fratelli-d-italia.htm

[xxii] Fonte: https://temi.camera.it/leg18/dossier/OCD18-14292/contributi-ad-associazioni-combattentistiche-e-d-arma.html

[xxiii]        Fonte: https://www.anpimodena.it/sostienici-2/

[xxiv]        Fonte: http://www.anpiparma.it/it/node/124

[xxv] Fonte: https://imperia.anpi.it/tesseramento/

[xxvi]        Fonte: https://www.aanpi.org/donare/

[xxvii]       Fonti:

[xxviii]      Fonte: https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/sospeso-senza-stipendio-prof-osato-attaccare-anpi-convegno-comizio-scuola-145350/

[xxix]        Fonte: https://www.ilprimatonazionale.it/primo-piano/lanpi-nega-le-foibe-sono-uninvenzione-fascista-la-condanna-di-casapound-102751/

[xxx] Fonte: https://www.ilprimatonazionale.it/primo-piano/parma-anpi-contro-commemorazione-foibe-103492/

[xxxi]        Fonte: https://www.ilgiornale.it/news/cronache/dallanpi-lezione-negazionista-foiba-basovizza-solo-pozzo-1923029.html

[xxxii]       Fonte:https://www.quotidianodipuglia.it/lecce/cossetto_almirante_strade_anpi_polemica_comune_lecce-5018062.html

[xxxiii]      Fonte: https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/sfregio-anpi-norma-cossetto-parco-nome-bullismo-politico-170265/

[xxxiv]     Fonte: https://www.ilprimatonazionale.it/primo-piano/vergogna-anpi-norma-cossetto-presunta-martire-foibe-170530/

[xxxv]      Fonte: https://www.ilgiornale.it/news/politica/militanti-fdi-aggrediti-torino-botte-pugni-calci-colpi-1924012.html?fbclid=IwAR3r9rBs1tOM-gUQv5XxPFr0UanOnyNoJzKPPR5diwgf38sDXWRqQLIkxtw

[xxxvi]     I casi sono innumerevoli, quindi cito solo un paio di articoli che ne raggruppano molti:

[xxxvii]    Fonte: https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/berizzi-libreria-altaforte-fascismo-non-si-curava-leggendo-175986/

[xxxviii]   Alcuni esempi:

[xxxix]     Alcuni esempi:

[xl]    Articolo in questione: https://www.bloccostudentesco.org/2020/10/06/bs-estrema-sinistra-reazionaria/