di Bologna
Seicentomila.
No, non stiamo parlando di uno dei tanti premi che, grattando con una monetina, possiamo ottenere da un gratta&vinci. Seicentomila ragazze in Europa hanno subito forzatamente una mutilazione ai genitali, secondo usanze religiose o culturali che con la nostra civiltà hanno ben poco da spartire.
Viviamo del resto in una società che idolatra in tutti i sensi una certa visione della donna. Dove il Femminicidio viene riportato sui giornali come se fosse un crimine a sé, come se il togliere la vita a una persona fosse aggravato dal fatto che questa, casualmente, sia stata generata dotata di una vagina. Appare quindi strano che una gravissima forma di violenza come quella della mutilazione ai genitali (aggravata nel concreto dal fatto che venga spesso impartita a ragazzine minorenni e spesso vere e proprie bambine sotto i quattordici anni) possa accadere così spesso proprio qui, nel Vecchio Continente, sotto i nostri nasi.
Di questi casi (che ricordiamo essere solo Europei), 80.000 sono riscontrabili in Italia. Ebbene sì, il paese che ha dedicato tanti articoloni e servizi sul caso Weinsten e sulla figura “eroica” di un’Asia Argento invecchiata nello squallore più totale, conta decine di migliaia di crimini su ragazzine minori (dalle stime di AMREF ITALIA) nel silenzio più totale dei nostri media.
Perché, dunque, questo silenzio se in parlamento abbiamo personaggi del calibro di Laura Boldrini, che tanto si impegna affinché un assessore dotato di seno possa essere chiamata assessora? Presto detto: perché andare ad alzare il sipario di questo spettacolo dell’orrore significherebbe smentire completamente la narrazione politicamente corretta che ogni giorno ci viene propinata su immigrazione e su una gioiosa e pacifica integrazione.
È innegabile il fatto che la quasi totalità di queste mutilazioni sia dovuta ad un fattore culturale ben radicato negli immigrati (regolari e non) provenienti da paesi soprattutto africani e di radicata fede islamica. Insomma, una violenza che non è imputabile al maschio bianco etero e patriarcale europeo è poco interessante da propagandare per le associazioni femministe, che alla sinistra radicale e all’immigrazione di massa sono solite fare ben più di un occhiolino.
Ecco quindi, come 80.000 bambine hanno sofferto sotto i nostri occhi, nell’indifferenza e soprattutto nell’indifferenza generale proprio di coloro che invece si sprecano quotidianamente in discorsoni su diritti delle donne e solidarietà.
Questo articolo vuole essere una presa di coscienza: affinché, sulla terra che ha dato vita ad un’immensa civiltà che ha plasmato il mondo, non si debbano più ripetere barbarici atti di questo genere. Affinché chi ha chiuso entrambi gli occhi per il proprio tornaconto politico sappia che pagherà.
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