Cesena, 5 DIC – Faziosità senza limiti in quanto riportato dal suddetto giornale riguardo agli avvenimenti del 2 dicembre a Veronetta (quartiere di Verona); l’accanimento verso il responsabile cittadino del Blocco Studentesco Cesenate ben dimostra la direzione politica del foglio.

“La solita gogna mediatica, a cui è stato sottoposto oggi un ragazzo di 19 anni, – dichiara il Blocco Studentesco in una nota – la cui unica colpa è stata quella di difendere i propri fratelli da un’aggressione certamente premeditata e cercata da tutt’altri individui.”

“Nel pomeriggio del 2 dicembre, infatti, una numerosa formazione dell’estrema sinistra militante si aggirava da ore nei dintorni de “il Mastino” sede veronese di CasaPound, distribuendo e affiggendo volantini accusatori e minatori nei confronti della sede e dei suoi frequentatori.”

“La formazione di circa una cinquantina di antifascisti – continua la nota – ha incrociato la strada di quattro ragazzi del Blocco. Un attacco violento con fitti lanci di bottiglia e spray orticanti è stata la conseguenza, respinto immediatamente dall’arrivo di una decina di ragazzi del Blocco Studentesco che sono subito accorsi per difendere i propri camerati nonostante l’inferiorità numerica.”

“Tuttavia, la testata giornalistica non ha saputo resistere alla possibilità di colpevolizzare il responsabile cittadino del Blocco Studentesco Forlì-Cesena, – prosegue il movimento – umiliandolo pubblicamente con tanto di foto e nominativo, nonostante il processo a suo carico sia ben lungi dal confermare una eventuale condanna. Sulla versione cartacea del giornale, stamani si è deciso di dare una interpretazione tutta personale di fatti non ancora chiariti.”

“Non solo il ragazzo ha dovuto pagare con un arresto una faccenda tuttora poco chiara ma si trova ora vittima di un accanimento che odora di una certa componente politica, sempre ben contenta di puntare il dito senza alcuna preventiva informazione. Tattica faziosa dei codardi.”

“I legali della sezione romagnola di CasaPound si stanno già preparando ad interrogare il giornale. – conclude la nota – Nel mentre, rispondiamo con una sonora risata all’articolo in questione, consapevoli che la verità presto o tardi verrà a galla. Perché essere Vita in un mondo di morti non è un crimine e le vostre infamie diventano medaglie sul petto dei nostri ragazzi.”