Di Alessia

Nel precedente articolo dedicato al tema Unione Europea si è trattato della nascita degli Stati sovrani, della scoperta da parte di questi di poter creare benessere e politiche sociali solo grazie alla possibilità di emettere moneta sovrana, e di come un’élite sia stata in grado di indottrinare interi paesi che iniziavano a intraprendere la via del benessere, per condurli nella strada dell’austerità.

In questo terzo articolo il tema trattato sarà più tecnico e dettagliato, lo scopo è quello di poter mettere alla luce delle semplici pillole che possano portare ad aprire gli occhi verso temi in realtà molto complessi, che svelano però in parte questo sistema nocivo che ha portato i nostri Stati europei al decadimento economico e sociale.

É perciò fondamentale, se vogliamo definirci come Comunità e come uomini e donne d’azione, contro l’Unione Europea, prendere consapevolezza di questi temi. Che per quanto ricercati e approfonditi da pochi possano essere, si rivelano di vitale importanza per riuscire a osservare ciò che accade oggi alla nostra economia, al nostro popolo, con cognizione, risolutezza e occhio critico.

Tutte le informazioni che si troveranno di seguito non sono frutto di invenzione ma di ricerche e nozioni elaborate da fonti autorevoli, profondi conoscitori delle teorie economiche, finanziarie e monetarie.

Si citano dunque Paolo Barnard, saggista e giornalista italiano estremamente sottovalutato e ad oggi dimenticato dall’opinione pubblica. Il primo in Italia ad aver affrontato inchieste e temi obliati, ha scritto libri carichi di informazioni che sarebbero in grado di ribaltare il nostro degradato tessuto sociale e quello di molte politiche estere, se fossero messe alla luce.

Warren Mosler, imprenditore ed economista, ideatore della Modern Money Theory, programma che vanta centri studi e collaborazioni in diverse università in tutto il mondo, teoria che sfrutterò come argomento base nel prossimo e ultimo articolo della serie.

E infine ultimo ma non meno importate, John Maynard Keynes, padre della macroeconomia, considerato un eretico nelle facoltà universitarie di economia quali la Bocconi di Milano, nemico dei neoliberisti, colui che nella grande depressione degli anni ’30 ispirò Roosvelt ad uscire dalla crisi incrementando la spesa pubblica, risanando l’economia e creando occupazione.

L’EMISSIONE MONETARIA

Immaginiamo la nostra Nazione divisa in due contenitori, il contenitore del settore governativo, che comprende ad esempio l’apparato pubblico e l’amministrazione dello stato, e il contenitore dei privati, quindi i cittadini, tutto ciò che non fa parte del settore governativo, e dunque la ricchezza reale, come un terreno, un’impresa.

Prendiamo in considerazione solo il contenitore chiuso dei cittadini privati, togliendo quindi ipoteticamente il contenitore del settore governativo.

Qui, qualsiasi tipo di economia si crei, scambio monetario, investimento di denaro, eccetera… crea un’economia di tipo circolare, ovvero qualcuno spenderà, perdendo denaro, e qualcun altro si arricchirà, qualcuno si indebiterà e qualcun altro risparmierà.

Ciò accade perché nel contenitore dei cittadini privati, ogni soldo che viene guadagnato corrisponde sempre a un soldo che qualcun altro ha speso, e dunque l’economia sì circola, ma non cresce mai, e rimane stagnante.

Affinché l’economia di una Nazione possa crescere, e possa esserci disponibilità di moneta per garantire tale crescita, è necessaria la presenza di un contenitore esterno, quello del settore governativo, che possa intervenire.

Come interviene il contenitore del governo?

Stampa liquidità quasi all’infinito e la emette al netto nel nostro contenitore di cittadini creando la spesa pubblica.

Con la spesa pubblica si crea piena occupazione, si finanziano le aziende, si ricostruiscono i ponti che crollano, si crea pieno arricchimento della cittadinanza.

E NON SI CORRE IL RISCHIO DI INFLAZIONE?

Se nel contenitore dei privati ci sono molti soldi e pochi prodotti, i soldi perdono valore e i prodotti aumentano valore, è inflazione, ma uno Stato sovrano ha due caratteristiche che impediscono questo.

  1. La disponibilità di denaro in uno Stato sovrano, che crea la piena occupazione dei cittadini, massimizza al contempo la produzione Nazionale, quindi tanti soldi quanti beni disponibili.
  2. Uno Stato a moneta sovrana ha piena autorità di imposizione fiscale, controlla la domanda e l’offerta dei beni. L’emittente della valuta non è limitato inoltre da problemi di prestiti.

E LE TASSE A COSA SERVONO?

Allo Stato sovrano servono per riappropriarsi dei soldi che ha stampato, la spesa pubblica fa aumentare i numeri e le tasse li fanno calare livellando.

In uno Stato sovrano il governo può spendere più denaro per i cittadini di quanto li tassa, fa dunque deficit di bilancio, in questo modo lascia un risparmio finanziario ai cittadini.

Ciò che invece accade oggi con l’euro è il pareggio di bilancio, ovvero lo stato tassa più di quanto spende per i suoi cittadini.

Quindi se il denaro speso dallo stato per i cittadini è minore della tassazione da parte dello stesso, sui cittadini, il risultato inevitabile è la diminuzione dei fondi di risparmio di questi ultimi e un aumento della disoccupazione.

Una tassazione simile rende dunque meno disponibile la moneta euro e riduce la spesa per i cittadini

PERCHÉ CON L’EURO SUCCEDE QUESTO?

Perché il sistema euro ha tolto la Sovranità ai nostri Stati per collocarli sotto l’autorità di una Banca Centrale Europea anziché sotto a quella del proprio Governo, banca che stampa una moneta unica per le 17 Nazioni in eurozona, così che ogni singolo centesimo di euro venga prestato alle nazioni e di conseguenza poi essere restituito.

Non è vero che gli Stati sovrani si indebitano, che necessitano di tasse per spendere, che servono contributi per pagare le pensioni, che serve fare tagli per spendere.

Per un Governo i soldi sono soltanto dei numeri, il denaro a questo serve, per dare da vivere a noi, per garantire il nostro benessere.

L’instaurazione della paura verso dogmi che non esistono ci ha impedito di guardare ai reali problemi che causa questo progetto, oggi siamo in deflazione, con un’economia che non cresce, e in una condizione sociale al devasto.

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