Di Matteo

Quando durante la pausa pubblicitaria parte uno spot di Amazon, vi siete mai chiesti perché questo sia l’unico in cui tutte le persone presenti indossano la mascherina, mentre negli altri spot la gente si comporta normalmente?

Secondo le regole per il contenimento dell’emergenza sanitaria, durante le riprese cinematografiche la mascherina non è obbligatoria. Negli spot di Amazon però, tutti indossano rigorosamente la mascherina e rispettano le norme anti covid. Come mai solo Amazon fa così?

2020: Amazon lancia lo spot “la sicurezza al primo posto”. Certo, la sicurezza è di fondamentale importanza, e con questo spot il colosso ci fa intendere che dà il massimo per garantire la salute dei dipendenti e dei clienti. Ma siamo sicuri che l’interesse principale di Amazon sia proprio quello della salute? Già, nonostante (o sarebbe meglio dire grazie a) l’emergenza sanitaria, Amazon è esplosa in borsa con un prezzo ad azione record di 2283$ il 14 aprile e facendo guadagni astronomici, circa il doppio rispetto all’anno precedente (guadagno in ogni caso tutt’altro che moderato).

A causa dell’emergenza, infatti, moltissime attività hanno dovuto chiudere, mentre Amazon ha continuato a lavorare ininterrottamente durante tutto il lockdown, tantoché ha poi dovuto togliere alcuni prodotti dalla piattaforma in quanto il numero di ordini in arrivo era troppo elevato perfino per le sue potenzialità.

Durante la quarantena quasi tutti (lo ammetto, me incluso – n.d.r.) hanno utilizzato Amazon per fare i propri acquisti: tutti quelli che si sono scoperti atleti e hanno acquistato attrezzatura sportiva, chi le mascherine, i dispositivi per la didattica a distanza e lo Smart working, libri, giochi, vestiti e chi più ne ha più ne metta. 

Mentre quasi tutti negozi erano chiusi, Amazon era l’unica soluzione per fare acquisti. Per quest’ultima possiamo tranquillamente dire che se un’emergenza del genere andasse avanti per sempre sarebbe un sogno. Cosa si potrebbe chiedere di meglio? Tutti i negozi sono chiusi e di conseguenza la concorrenza è quasi pari a 0.

Analizziamo ora però le conseguenze, sulle aziende italiane, delle misure prese dal governo con i dati ufficiali (ISTAT): tra marzo e aprile 4 imprese su 10 hanno fatturato oltre il 50% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; il 27,1% ha fatturato dal 10% al 50% in meno e il 14% delle imprese non ha percepito alcun fatturato.

Oltre la metà delle imprese (37,8% di occupati a livello nazionale) prevede una mancanza di liquidità per far fronte alle spese che si presenteranno fino alla fine del 2020.

Il 38,0% (con il 27,1% di occupati) segnala rischi operativi e di sostenibilità della propria attività e il 42,8% ha richiesto il sostegno per liquidità e credito (DL 18/2020 e DL 23/2020).

Quasi il 70% delle imprese ha dovuto chiudere durante il lockdown, e solo il 28% ha riaperto dopo il 4 maggio. Quasi il 3% delle attività che non hanno riaperto in questa data, non hanno riaperto proprio. Particolarmente colpite sono state le piccole e medie imprese: il 64% delle medie imprese ha riaperto il 4 maggio, per le piccole imprese è stato il 37,9% mentre per le microimprese è stato solo il 30,6%. Dati che parlano da sé.

Le imprese che sono riuscite a sopravvivere alle chiusure imposte, sono riuscite a riprendersi un minimo durante il periodo estivo, ed ecco che puntualmente si prospetta una seconda mazzata: in alcune zone d’Italia i negozi sono già nuovamente chiusi e l’uscita dalla propria abitazione è soggetta a limitazioni. La lista di queste zone si arricchisce quotidianamente e tra non molto probabilmente tutta l’Italia sarà chiusa in casa.

Che peccato, i negozi chiuderanno e le persone non potranno fare acquisti. Amazon ovviamente non si lascia sfuggire questa opportunità e ha già pensato a tutto per aiutarci in questo momento difficile così da non farci mancare nulla.

Recentemente e senza alcun ritardo, infatti, Amazon ha pubblicato alcuni spot per ricordarci che possiamo acquistare in anticipo i nostri regali di Natale a prezzi bassissimi sulla sua piattaforma (e dove altrimenti?). È proprio in concomitanza delle feste, periodo durante il quale la gente spende molti soldi per fare i regali, che il “nostro esecutivo” sembra aver deciso di dare la botta finale alle imprese italiane costringendole a chiudere proprio ora e a rinunciare a tutti gli incassi prenatalizi, che forse avrebbero potuto fargli vedere un barlume di speranza in questo tremendo 2020, facendo così un bel regalino ad Amazon.

Quindi grazie Jeff e grazie Giuseppe, buone feste anche a voi!