di Moro
È vero, ormai ne siamo a conoscenza tutti: certi articoli da certi giornali si rilevano essere un autentico calcio negli zebedei. Sorge allora spontanea una domanda: sei un omoxenofasciorazzista oppure sono i giornalisti ad essere degli autentici scassamaroni? La risposta vi sorprenderà!
Di seguito proporremo 8 motivi che dimostreranno che non siete voi la causa del vostro dolore subcinturale.
- È dimostrato scientificamente.
Una ricerca recente del dipartimento di studi Baizuo dell’Università di Kimjong ha dimostrato empiricamente che un individuo testiculomunito sottoposto alla lettura, anche volontaria, degli articoli di Vice produce delle microfratture irreversibili lungo tutto il suddetto organo. Che sia proprio questo il motivo di una certa tendenza certo non virile nei lettori del giornale è ora al vaglio degli specialisti del dittatore di Pyongyang.
- È oramai una costante.
Ammettetelo, oramai vi capita spessissimo: state scrollando la vostra bacheca di Instagram, quando all’improvviso vi imbattete in una storia della vostra vecchia compagna di classe: “Rinaldo Bagongo: ecco perché ho deciso di diventare pterosessuale”. Dite la verità: vi sono partiti tanti di quei santi che forse è proprio per questo che Bagongo ha avuto un colpo, e non certo per tutti gli ormoni che aveva in corpo.
- Lo fanno a posta.
Esatto: non esiste pubblicità negativa. Ogni volta che un giornalista scrive qualcosa di scandaloso, schiere di utenti condividono la loro indignazione. Ciò significa più visualizzazioni e quindi più soldi che entrano nelle tasche di giornali e giornalisti. Si prendano ad esempio anche le copertine “scandalose” di National Geographic e altri: dietro vi è una campagna di marketing studiata nei minimi dettagli. Altro che amore per il progresso…
- Illudono una generazione.
L’idea che trasmettono certi giornali è semplice: importa solo essere felici, essere strani vuol dire essere ribelli, essere accettati è il culmine di qualsiasi lotta e nel proprio essere non c’è niente da migliorare. Tramite storie di quotidiana mediocrità l’orizzonte dei giovani ne esce sempre più appiattito. Tanto si sa: a chi serve la filosofia se si ha il privilegio di essere degli obesi peto-sessuali con i capelli giallo ocra? Quindi meno poesia e più articoli asteriscati per tutt*!
- Diffondono ipocrisia.
Certi giornali diffondono una visione parziale della realtà, e in questo non ci sarebbe niente di strano, se non fosse che un certo giornalismo moderno propone una moralizzazione “inversa” della società non solo eccessiva, ma pure dogmatica: “tu non odierai questo e quello ma quello e quell’altro, e se chi odi fa una cosa giusta è comunque sbagliata”. Il cosiddetto “moralismo” impera nel mondo moderno anche a causa dei media.
- Ne va della nostra capacità di giudizio
Questo naturalmente produce decine, centinaia, di milioni di giovani soldatini ideologici tutti portati ad amare ed odiare a comando e già la matrice del giudizio inizia a non essere più l’azione, ma il soggetto. Che importa se il fascista fa solidarietà in Birmania, presso il popolo Karen oppresso da oltre 70 anni, e quello di sinistra solidarizza con il sistema che lo opprime? L’uno passerà come mercenario, l’altro come paladino del progresso.
- Ci testimonia che il giornalismo sta morendo.
Si vede soprattutto di questi tempi: il giornalismo è in grado di far passare una protesta come un tentato colpo di stato nazifascista. La facoltà pedagogica e cronistica del giornalismo passa in secondo piano rispetto alle vendite. Questo fatto non limita la libertà di stampa, ma porta ogni testata giornalistica a fregarsene e a seguire unicamente la pancia dei propri consumatori. Tutto ciò porta inequivocabilmente il giornalismo a divenire un feudo dell’intrattenimento e non più il cuore dell’informazione.
- Ci ricorda il tempo in cui il giornalismo era qualcosa di valoroso.
Oggi la figura del giornalista è equiparabile a quella dello scrittore su commissione: non esiste più il giornalista che scende sul campo e documenta imparzialmente la situazione, ma tanti piccoli dipendenti d’azienda che sfornano a comando articoli scadenti. D’altronde che importanza possono avere il disagio sociale, la guerra in Siria e le scoperte scientifiche quando puoi parlare di Belen che si fila un ragazzo nuovo?
La vostra rottura di maroni presuppone quindi il vostro essere un omofascioxenorazzista o vi definisce come una persona che è in grado di distinguere la poltiglia del giornalismo moderno da quello eroico di cronaca che ha animato molti giovani morti per raccontare la verità?
“Se la libertà di stampa significa qualcosa, significa il diritto di dire alla gente ciò che non vuol sentirsi dire.” – George Orwell – cosa significa oggi questa citazione?
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