Di Tommaso

Il Medioevo è un‘epoca storica che iniziò nel 476 d.C. con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e terminò nel 1492 con la scoperta dell’America.

Questo è ciò che risponderemmo a un’interrogazione di storia alle superiori, ma su quest’epoca storica ci sarebbe da dire molto di più, e una conoscenza più approfondita ci potrebbe far riflettere su alcune analogie con i giorni nostri.

Innanzitutto, l’inizio del medioevo è determinato dalla fine della Pax Romana, dopo quasi mezzo millennio l’Occidente perde unità politica, perde l’autorità che l’ha governato fino a quel momento a cui seguono anni di grande disordine e di poteri politici non duraturi.

Provando a portare questo discorso ai giorni nostri bisognerebbe fare una considerazione, ossia che nel 2020 parlare solo di Occidente sarebbe assai riduttivo, ai giorni nostri bisogna considerare un panorama globale.

I giorni nostri infatti vivono un disordine e una mancanza di autorità assai simile a quello vissuto circa 1500 anni fa, e sempre a causa della caduta di un “impero”, infatti stiamo vivendo la fine della “pax americana.

L’America infatti, per anni ha saputo imporre la pace nel nostro continente, ma è stata prima sfidata dall’URSS e ora stanno emergendo nuove potenze, una su tutte la Cina.

La cosa più importante, al di là dei rivali politici che si affacciano sullo scacchiere geopolitico, sono le conseguenze di un evento del genere. Come nel passato popolazioni non abituate a governare si trovano a rilevare un potere lasciato vacante, si combattono e si succedono rapidamente.

Inoltre, il Medioevo fu segnato da un importante cambiamento culturale: il sapere, fino ad allora esclusivamente di lingua greca, conobbe un cambiamento linguistico. I testi filosofici furono tradotti in Arabo e la filosofia cominciò a essere insegnata in una nuova lingua, la nuova lingua del sapere.

Questo poté accadere anche grazie a un momento di caos all’interno della Chiesa Cattolica: prima la divisione fra cristiani Calcedonensi e Nestoriani, e poi il Grande Scisma portarono molti intellettuali cristiani a varcare le soglie dell’Impero e a trasferirsi in territorio arabo, portando con loro il sapere occidentale.

Questo fenomeno altro non è che una “globalizzazione”, fenomeno che nel 2020 conosciamo benissimo, la cultura non ha più una sua ubicazione geografica, è fluida, circola rapidamente, è tradotta in tutte le lingue del mondo, è fruibile a chiunque.

Ma non solo, la nostra è l’epoca delle grandi migrazioni, in particolare viviamo sulla nostra pelle lo spostamento di masse umane dall’Africa verso l’Italia, anche se va detto che a differenza dei cristiani Nestoriani, nel 2020 chi migra verso l’Italia non porta con sé un qualche tipo di sapere comparabile ai testi neoplatonici che transitarono da Occidente a Oriente nel Medioevo.

L’idea che si stia entrando, o che si sia già entrati, in un nuovo Medioevo non è insomma campata per aria, e conoscere meglio un periodo storico che ha cambiato le sorti del nostro continente sarebbe utile a comprendere i fenomeni che stanno cambiando non solo l’Europa, ma il mondo intero.