di Saturno
In politica il termine “rivoluzionario” è utilizzato per riferirsi a chi vuole cambiare radicalmente la società eliminando il vigente sistema politico sostituendolo con uno nuovo. Storicamente gli ambienti di estrema sinistra sono sempre stati visti (da tutti, compresi da loro stessi) come rivoluzionari, ma tale visione è iniziata a risultare incoerente già da quando i collaborazionisti antifascisti (comunemente chiamati “partigiani”) “combattevano” con la stella rossa e cianciando di lotta di classe mentre venivano finanziati ed armati dal governo statunitense per stabilire il suo dominio imperialista sulla penisola e per restaurare il sistema capitalista antecedente a quello corporativista adottato dal governo Mussolini. Ma tale incoerenza è oggi più forte che mai, al punto che viene da chiedersi con che coraggio i compagni si definiscono ancora rivoluzionari.
Per capire come mai gli ambienti di estrema sinistra non solo non sono rivoluzionari, ma sono persino reazionari asserviti al sistema, è necessario comprendere qual è il sistema politico odierno e come essi vi si relazionano.
Quello di oggi è un sistema politico/economico liberal-capitalista. Esso tende al progressivo smantellamento di tutto ciò che è pubblico nell’economia e nei servizi con continui tagli e privatizzazioni, basti pensare a quel gioiello dell’IRI che oggi non esiste più. Questo sistema sta, in piena coerenza con l’ideologia liberista secondo cui lo stato non deve intervenire in economia ed il mercato si regola da solo, pian piano cancellando lo stato sociale italiano (costruito dal Fascismo). Lo stato spende sempre meno e, per consolidare questa situazione, l’Italia è stata fatta aderire a meccanismi usurai come l’euro e il patto di satabilità europeo.
In concomitanza con lo smantellamento dello stato sociale, c’è stata la cancellazione dei diritti dei lavoratori. Essa è avvenuta in tre modi: cancellando e modificando direttamente le leggi che tutelano i lavoratori (si pensi all’articolo 18), spalancando le porte del nostro mercato interno ai prodotti di Paesi dove la manodopera viene sfruttata indegnamente e importando in massa quella stessa manodopera a basso costo da Paesi del secondo e terzo mondo.
Privatizzazioni, cancellazione dei diritti dei lavoratori e mancanza di intervento pubblico in economia sono cose che favoriscono il grande capitale, non di certo la classe media o il proletariato (gli Stati Uniti d’America sono una dimostrazione di ciò). Quindi il sistema si è dovuto ingegnare per poter mantenere consenso, gettando fumo negli occhi alle persone, con una propaganda volta a unire indissolubilmente tali politiche a concetti e tematiche ideologiche storicamente popolati nell’area politica della sinistra e dell’estrema sinistra antifascista e “socialisteggiante”. Internazionalismo, esterofilia, pacifismo, femminismo, ed antifascismo (ideologie già deplorevoli di per sé) sono divenuti i cavalli di troia del liberismo economico, e i compagni ci sono cascati con tutte le scarpe come dei coglioni.
I compagni di fatto difendono lo stesso sistema capitalista che dicono di voler combattere, e quindi ci ritroviamo i comunisti a difesa del libero mercato globalizzato, causa di sfruttamento nel mondo; ma anche a difesa dell’immigrazione di massa, causa di disagi e tensioni sociali. A voi questi sembrano rivoluzionari?
Tutti i vari partitini, comitati, movimenti, sindacati, organizzazioni ed associazioni antifasciste di estrema sinistra per cosa si battono? Per uno stato che torni ad essere protagonista nell’economia nazionale? Per proposte concrete su come eliminare la disoccupazione? Per aiuti economici alle coppie con molti figli? Certo che no, i motivi per cui scendono in piazza non sono i diritti sociali ma i diritti civili, ovvero i capricci della borghesia. I compagni scendono in piazza contro l’omofobia, contro il razzismo, contro il sessismo, contro il patriarcato, contro la xenofobia, contro il fascismo, contro Salvini, contro quello e contro quell’altro, per festeggiare il gay pride, per festeggiare la sconfitta italiana del 25 aprile, insomma il nulla cosmico, niente contro il sistema, niente di rivoluzionario.
Salvini, eletto segretario della Lega nel 2103, dal 2014 ha dato al suo partito un’impronta “sovranista” e di destra attirando su di sé le ire dei rossi. Dal 2014 ad oggi sono passati praticamente 6 anni ed in 5 di questi la Lega è stata all’opposizione, nonostante ciò, essa è forse il partito che più di tutti ha attirato le contestazioni e le proteste dei compagni. L’estrema sinistra non agisce praticamente mai in aperta opposizione al PD ed a tutti quei liberisti “di sinistra” che stanno distruggendo lo stato sociale e i diritti dei lavoratori da anni ed anni, ma non si fanno mai mancare di andare a contestare comizi, banchetti ed eventi della Lega, ovvero un partito che sta all’opposizione. A voi questi sembrano rivoluzionari?
E ho parlato della Lega solo per fare un esempio, lo stesso discorso vale anche per altri partiti e movimenti di area sovranista come Fratelli d’Italia o CasaPound Italia. Quest’ultimo, CasaPound, ovvero un movimento politico che non è presente in parlamento, oltre alle contestazioni subisce di tanto in tanto (nel silenzio dei media) anche aggressioni ed attentati dinamitardi (in piena tradizione terroristica partigiana); questo dimostra che gli antifascisti sono il braccio armato del capitalismo reazionario che va ad attaccare con violenza, nel tentativo di eliminare, chi si oppone al sistema, anziché il sistema stesso. A voi questi sembrano rivoluzionari?
Tra l’altro, i compagni vengono difesi praticamente sempre dal sistema, si pensi al tema delle occupazioni. Prendiamo come esempio la città di Roma, essa è piena di occupazioni abusive fatte dagli antifascisti, secondo Il Secolo d’Italia sono una trentina (fonte: https://www.secoloditalia.it/2020/06/compagni-immuni-a-roma-30-okkupazioni-fuorilegge-ma-cacciano-casapound/ ), alcune delle quali sono anche a scopo di lucro (oltre che fonti di criminalità). Si pensi al palazzo occupato in Via Santa Croce in Gerusalemme, per intenderci quello a cui avevano staccato la corrente poi riattivata dal cardinale Konrad Krajewski. A difesa degli occupanti si sono sollevati i mass media, i politici di sinistra e persino la Chiesa. All’interno di quel palazzo occupato abusivamente si trovano: una falegnameria, un laboratorio di birra artigianale, un’osteria, una sala prove e persino una discoteca dove si organizzano serate con ingresso a pagamento, vendita di alcolici e spaccio di droga (fonte: https://www.ilprimatonazionale.it/primo-piano/business-palazzo-occupato-antifascisti-action-117688/ ). Quanto spesso sentite parlare di questa occupazione? Quanto spesso sentite parlare delle occupazioni degli antifascisti a Roma e in tutta Italia? Non se ne parla praticamente mai perché i mass media ignorano volutamente queste situazioni in quanto ne sono protagonisti gli antifascisti. Sapete invece cosa non ignorano? L’occupazione di CasaPound in Via Napoleone III a Roma, ovvero un’occupazione a solo scopo abitativo fatta senza cercare alcun guadagno economico, senza osterie o discoteche abusive, un posto dove italiani in emergenza abitativa hanno trovato un tetto sopra la testa, ma che dà tanto fastidio perché anziché essere un’occupazione fatta con la bandiera rossa, è stata fatta col Tricolore, ed agli antifa basta questo per pretendere rabbiosi con la schiuma alla bocca che le famiglie che vi risiedano vengano buttate in mezzo alla strada. I buoni e loschi rapporti fra sinistra parlamentare e centri sociali abusivi ormai è cosa risaputa, a tal proposito vi lascio il link di un articolo de Il Primato Nazionale: https://www.ilprimatonazionale.it/approfondimenti/zingaretti-amicizie-centri-sociali-occupazioni-poltrone-106944/ ed uno de Il Giornale: https://www.ilgiornale.it/news/politica/partito-dei-centri-sociali-affari-trame-e-coperture-1374847.html Per voi, chi è coccolato dai parlamentari, dai mass media e dalla Chiesa, è un rivoluzionario?
L’estrema sinistra non attacca politicamente partiti e movimenti liberisti “di sinistra”, come il PD, con la stessa foga con cui attaccano partiti e movimenti sovranisti (nonostante questi ultimi siano all’opposizione) perché tutto sommato i compagni dell’estrema sinistra hanno molte cose in comune con i liberisti, entrambi sono: internazionalisti, esterofili, antifascisti, pacifisti cronici, femministi, rinnegatori dell’identità nazionale e del concetto stesso di patria e Stato sovrano; quindi che motivo avrebbero di opporsi con forza ad essi? Per voi chi si accanisce soltanto contro contro l’opposizione del governo è un rivoluzionario?
Altra tematica su cui liberisti ed estrema sinistra vanno d’accordo è quello dell’immigrazione, i primi sono favorevoli perché vogliono riempire l’Italia di manodopera a basso costo da sfruttare, mentre i secondi sono favorevoli per un dogma ideologico marxista. Marx credeva che l’immigrazione sia nemica del capitalismo in quanto elimina le barriere culturali unendo i proletari di tutto il mondo nella stessa lotta contro il capitalisno e fa viaggiare fra i Paesi le idee di lotta e ribellione di classe; tale idea (che è già deprecabile di per se) è per l’appunto un dogma che si infrange contro il duro muro della realtà. Da quando l’Europa e l’Italia sono state sommerse dagli immigrati non c’è stata alcuna ribellione proletaria, i paesi d’origine di questi immigrati vengono ancora sfruttati e in generale lo sfruttamento dei lavoratori non è diminuito, anzi semmai è aumentato in quanto gli immigrati si sono rivelati una docile manodopera a basso costo da poter essere sfruttata dal capitale, e tale fatto ha causato anche l’abbassamento di diritti e paghe dei lavoratori autoctoni delle Nazioni in cui sono andati gli immigrati. Insomma, l’immigrazione di massa di cui la nostra nazione è vittima da anni non è nulla di positivo né per il proletariato italiano, né per quello straniero. Se l’immigrazione fosse qualcosa che danneggiasse il capitalismo, i liberisti ne sarebbero contrari, invece sono i primi a sostenerla, si guardi al PD ed a +Europa. A tal proposito vi rimando ad un mio precedente articolo dove parlo più approfonditamente di questo argomento: https://www.bloccostudentesco.org/2020/06/05/risolvere-definitivamente-limmigrazione-clandestina/ Per voi, chi in un sistema capitalista è favorevole ad importare manodopera a basso costo dall’estero, è un rivoluzionario?
Paradossalmente noi che affermiamo di volerli aiutare a casa loro, dandogli un futuro migliore nelle loro Patrie liberandole dallo sfruttamento di cui sono vittima, siamo tacciati da televisioni e giornali di razzismo e disumanità, mentre loro che vogliono continuare a farli entrare in massa sapendo che finiranno per fare l’elemosina o essere sfruttati (anche dalla criminalità organizzata) alimentando lo sfruttamento capitalista, vengono elevati (da TV e giornali) a persone di buon cuore salvatori di esseri umani. Per voi chi viene elogiato e difeso a spada tratta dai media main stream è un rivoluzionario?
Essere rivoluzionario non significa portare la maglietta di Che Guevara, tingersi i capelli di blu o farli assomigliare allo sterco facendosi i rasta. Essere rivoluzionario non significa andare ai gay pride, alle celebrazioni del 25 Aprile o ai cortei “contro il patriarcato”, “contro la xenofobia” e tutte queste stronzate per poi sentirsi tessere le lodi dal governo, dalla Chiesa e dai media. In un sistema dominato da esterofili che disprezzano i concetti di identità nazionale e Stato sovrano, essere rivoluzionario significa sventolare fieramente la bandiera Nazionale, significa agire per la Nazione, significa riscoprire e difendere la propria identità e le proprie origini, significa dar fuoco allo straccio blu con le stelle gialle simbolo dell’usura, essere rivoluzionario oggi significa mettere l’Italia sopra ogni cosa.
Nel periodo in cui regnano il libero mercato globalizzato, il laissez faire, il mammonismo, l’edonismo e lo sterile materialismo, essere rivoluzionario significa voler riedificare uno Stato sociale, significa voler garantire la sopravvivenza ed il futuro del popolo italiano difendendolo dalla sostituzione e dall’estinzione, significa sputare in faccia al politicamente corretto ed adottare il futurismo, significa essere radicalmente contro il sistema e contro i finti rivoluzionari, significa voler ribaltare completamente il sistema, non per sostituirlo con vetusti dogmi marxisti, ma con l’ancora innovativa terza via.
I conservatori sono quelli dell’estrema sinistra, che vogliono preservare l’andamento esterofilo, immigrazionista e politically correct che ha preso la nostra società. Noi non siamo conservatori perché in questa società malata non c’è nulla da dover conservare, questa società va scossa dalle fondamenta e riedificata da capo in modo radicalmente diverso, non dimentichiamocelo mai.
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