Roma, 25 maggio – Centinaia di striscioni sono stati affissi dai militanti del fulmine cerchiato in tutta Italia, per ricordare il giovane ragazzo svedese che l’11 maggio scorso è stato ucciso per aver tentato di salvare una ragazza dallo stupro.

Un esempio – inizia la nota del Blocco Studentesco – di sincero e limpido coraggio. Tommie Lindh, trovatosi nella situazione di dover scegliere ha fatto quello che riteneva giusto e non ha esitato a lanciarsi contro il branco di sudanesi che stava violentando una ragazzina di soli quindici anni. Un esempio, perché in un mondo in cui spesso i fatti non corrispondono alle parole, Tommie ci dimostra che il seme del coraggio si nasconde ancora nei più giovani ed è sempre pronto a germogliare”.

La storia di Tommie – continua la nota – non è stata diffusa sulle reti mainstream: vuoi perché occupate a tempo pieno con il Coronavirus, vuoi perché tra gli assassini e stupratori c’erano proprio gli immigrati di cui tanto tessono le lodi, da anni, gli alfieri dello ius soli. Infatti, il gruppo di immigrati sudanesi e la scelta di Lindh di iscriversi all’Alternative for Sweden sono gli ingredienti perfetti per un insabbiamento in piena regola. Una storia davvero troppo scorretta per i giornali liberal-progressisti, troppo scorretta per il globalismo imperante, meglio tacere”.

In questa Europa – conclude la nota del Blocco Studentesco – in cui si cerca di indebolire le identità, i popoli e le comunità in nome del liberismo economico, Tommie Lindh ci ricorda che c’è qualcosa di più importante della libera circolazione delle merci. Ci ricorda che sono i giovani europei a doversi prendere la responsabilità del proprio futuro. Ci ricorda con i fatti la promessa di essere coraggiosi, sempre. Anche quando il nemico è numericamente superiore. Ci ricorda che la nostra Europa non è fatta di burocrati, banche e uomini di paglia, ma è fatta di esempi di onore, coraggio e lealtà“.