L’Aquila 15 Novembre – Nella mattinata di martedì 15 novembre i militanti del Blocco Studentesco Università hanno fatto irruzione nella sede aquilana dell’Azienda per il Diritto agli Studi Universitari (ex Caserma Campomizzi) lanciando in aria e distribuendo centinaia di volantini che riportavano la dicitura “Siamo stanchi del vostro gioco” e “Non fate gli stronzi con noi”.  L’ultima frase è riportata anche in uno striscione che è stato affisso nei pressi dello stabile.

Durante l’azione di protesta è avvenuto un incontro tra il Blocco Studentesco Università ed il Direttore dell’Azienda Dr. Luca Valente il quale ha sottolineato che ad oggi non c’è la possibilità nè economica nè pratica, di risolvere il problema dei letterati e dei filosofi. “Ci sentiamo presi in giro dall’ A.D.S.U. – spiega Lavinia Nepa, responsabile del Blocco Studentesco Università – in quanto in un incontro avvenuto in precedenza tra gli studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia e l’Arch. Francesco D’Ascanio, quest’ultimo aveva promesso di risolvere la questione mensa in tempi brevi.”


“La nostra proposta era di installare una struttura provvisoria adibita a mensa nei pressi della Facoltà, come provvisoria dovrebbe essere la sede di Bazzano -continua la responsabile del Blocco- della Facoltà stessa, nello stesso modo in cui è stato già fatto per Ingegneria e Scienze MM.FF.NN.. L’Arch. Francesco D’Ascanio Presidente dell’Azienda aveva accolto in maniera particolarmente favorevole la proposta degli studenti, ma a quanto pare, dopo la parvenza di interesse iniziale l’ha completamente dimenticata, probabilmente perchè lui stesso, presidente di una Azienda priva di Consiglio di Amministrazione, non ha potere decisionale in merito a questioni importanti come quella di Bazzano”.

“La posizione del Blocco Studentesco, nonostante tutto, resta quella di tornare a garantire il servizio mensa – conclude Nepa – dal quale sono ingiustamente esonerati da ormai quasi due mesi gli studenti di Lettere.Tale situazione costringe inoltre i beneficiari di borsa di studio o di riduzione del prezzo del pasto, a provvedere in maniera autonoma al

 

proprio pranzo senza poter usufruire di quanto gli dovrebbe essere garantito, proprio a causa del fatto che non esiste un servizio mensa raggiungibile in tempi brevi per gli studenti “confinati” a Bazzano.”