Il Blocco Studentesco nasce a Roma il 12 Settembre del 2006, tappa fondamentale del percorso umano e politico di una comunità nata nel pub ‘più odiato d’Italia’, il Cutty Sark, cementatasi nell’esperienza delle Osa e Casapound, divenuta oggi movimento nazionale con Casapound Italia. La volontà dunque, era quella di portare nelle scuole lo spirito e lo stile di Casapound.
L’idea iniziale era quella di un movimento romano, ma poi, visti gli ottimi risultati, si è esteso su tutto il territorio nazionale.
Fin dal suo primo anno di attività, il Blocco Studentesco ha riportato nelle scuole un nuovo modo di intendere la militanza e l’attivismo politico, fatto di originalità e spirito di sacrificio, cercando di combattere l”imborghesimento’ diffuso nella stragrande maggioranza degli istituti attraverso la passione per le idee e per l’azione. A partire dal 2006, infatti, i ragazzi del Blocco sono presenti nella gran parte delle scuole di Roma, con un lavoro incessante e quotidiano, fatto di volantinaggi e conoscenza in prima persona dei problemi e della reale condizione del mondo scolastico romano.
I primi risultati si vedono già dalla prima ondata di elezioni: il Blocco Studentesco ottiene rappresentanti di istituto in licei come il Farnesina, Visconti e Cavour. Ottiene inoltre il 10% dei voti alla Consulta Provinciale degli Studenti di Roma, nonostante il movimento, nato da solo pochi mesi, si trovi a scontrarsi con realtà consolidate da anni all’interno di scuole e istituzioni connesse.
L’avvento del Blocco Studentesco stravolge gli schemi di questa politica (poco) giovanile, costituendo qualcosa di nuovo e inaspettato. Ne sono sintomo le reazioni che crescono attorno al movimento, che si concretizzano in pesanti attacchi, spesso contornati da calunnie, operati da stampa e gruppi politici avversi.
Dall’altra parte il Blocco non ferma la sua azione politica, portando avanti un programma del tutto rivoluzionario, caratterizzato dalla richiesta di maggiore rappresentatività per gli studenti, lotta al caro libri, attenzione per lo sport e le energie rinnovabili, oltre che una serie di proteste contro la presidenza alla C.P.S. del comunista Alessandro Mustillo.
Il 2006 si conclude con quella che passera’ alla storia come la prima occupazione non conforme in una scuola da trent’anni a questa parte: il 4 dicembre 2006 parte l’occupazione del liceo Farnesina.
L’esperienza del Farnesina rappresenta una novita’ assoluta nel mondo delle occupazioni, costituendo un passo essenziale tanto per la crescita del Blocco Studentesco, quanto per la scuola e i suoi studenti: i giorni dell’occupazione saranno pieni di momenti di dibattito e conferenze su temi quasi mai affrontati prima, come la questione irlandese o la strage di Bologna, ma anche di occasioni per divertirsi e contribuire al consolidamento di una vera e propria comunità’ scolastica. L’occupazione termina il 9 dicembre con un grande concerto, in cui suoneranno tra gli altri gli Zetazeroalfa, nella palestra della scuola.
Il Blocco Studentesco intanto continua a crescere, senza conoscere un attimo di riposo. Accanto all’occupazione del Farnesina, la fine del 2006 e’ caratterizzata da un altro passo importante: il Blocco Studentesco diventa un movimento su scala nazionale.
Comincia cosi’ un 2007 in pieno fermento.
Il Blocco Studentesco continua ad essere presente nelle scuole con martellanti azioni quotidiane e, allo stesso tempo, aumentano progetti e iniziative: nasce la rivista ufficiale del Blocco Studentesco, che ha l’obiettivo di dare ai giovani la possibilità di captare una nuova voce, forte e distinta. Il Blocco Studentesco estende la sua presenza cosi’ anche alle piazze. Quasi in contemporanea parte la prima edizione di “Calciomattanza”: un torneo di calcetto alternativo al pomeriggio davanti alla play-station e all’idea del ‘calciatore-modello’.
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A Settembre il nuovo anno politico si apre con un grave attacco nei confronti del Blocco Studentesco, la cui sede romana di Piazza Perin del Vaga viene assaltata e danneggiata nella notte. Tra le istituzioni regna il silenzio e il Blocco Studentesco risponde come sempre in maniera politica: il 22 settembre viene organizzato un presidio itinerante, che vede una grande partecipazione da parte di tutta la cittadinanza.
Anche in questo nuovo anno politico il Blocco rinnova la battaglia per il Libro di Testo Unico, soluzione alla problematica del caro libri, spesso figlia degli scellerati accordi tra professori e case editrici.
Le elezioni per questo anno scolastico porteranno risultati storici: il Blocco Studentesco, ad un solo anno dalla sua nascita, ottiene il 23% dei consensi alla Consulta di Roma, conquistando la vicepresidenza e tre consiglieri. La sinistra democraticamente sconfitta, non accetta il risultato e denuncia irregolarità nello svolgimento delle elezioni, nonostante fossero presenti in sala addetti specifici al controllo. Le accuse saranno poi smentite dall’Istituto Scolastico Regionale.
E’ proprio con l’impegno all’interno della C.P.S. che il Blocco Studentesco organizza il primo grande evento del 2008: un convegno sulle Foibe, che avrebbe dovuto tenersi al teatro Brancaccio di Roma. Avrebbe dovuto, perché, a causa di alcuni attacchi intimidatori operati da militanti della sinistra antagonista, il teatro ha revocato la sua disponibilità a pochi giorni dalla data prevista per l’evento.
Il Blocco Studentesco non rinuncia pero’ a ricordare i martiri italiani: l’ 8 Febbraio avrà luogo la prima manifestazione ufficiale del Blocco Studentesco, con più di mille giovani che sfileranno in corteo per le strade di Roma. (foto)
Nei mesi successivi il Blocco Studentesco parteciperà a numerose manifestazioni in sostegno del popolo tibetano.
Intanto la presenza del Blocco nelle scuole continua ad essere assidua e costante, affrontando i problemi specifici di ogni istituto.
Il mese di aprile del 2008 è caratterizzato dalla partecipazione alla campagna elettorale per l’elezione di Gianluca Iannone, presidente di Casapound Italia, in parlamento.
Al termine delle elezioni il Blocco, che parafrasando Gabriele D’Annunzio non conosce “sosta, tregua, sonno”, si attiva subito per un nuovo progetto: nasce Area19, occupazione non conforme situata nella zona nord di Roma, all’interno di un ex stazione, costruita per i mondiali del ’90 e utilizzata per pochi giorni. Casapound e il Blocco Studentesco si rimboccano le maniche e rimettono in piedi un luogo abbandonato, rendendolo usufruibile per grandi eventi, feste, concerti, manifestazioni sportive, e molto altro ancora.
Nel frattempo il Blocco Studentesco dà vita al suo gruppo musicale: nascono i Kansas City Way, la band ufficiale del movimento. (foto KansasCityWay)
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Il nuovo anno politico si apre con una grande novità: il movimento fa il suo approdo negli atenei italiani, il 12 Settembre 2008 nasce il Blocco Studentesco Università. L’autunno che si avvicina è caratterizzato da grandi cambiamenti e da un grande fermento; il ministro dell’Istruzione e dell’Università e’ Mariastella Gelmini, che in breve tempo si distinguerà come uno dei ministri più contestati degli ultimi anni. Il Blocco Studentesco analizza con attenzione la riforma Gelmini, seguendola fin dai suoi primi passi, sottolineandone i punti positivi e quelli negativi, distinguendola dalla legge 133, contro la quale il Blocco si scaglia con forza, non approvandone la volontà privatizzatrice. E’ in questo clima che comincia quell’autunno caldo che il Blocco Studentesco vivrà in prima persona.
Il movimento studentesco che si viene a creare a Roma e’ di una natura decisamente insolita. Il Corriere della Sera conierà per questi studenti in rivolta il nome di “Irrappresentabili”: per la prima volta studenti di diversi schieramenti politici marciano insieme contro la distruzione dell’istruzione pubblica. Una foto che ritrae un ragazzo con la maglia del Blocco Studentesco abbracciato ad un ragazzo con Che Guevara stampato sulla sua maglietta, farà il giro d’Italia.
Lo slogan “Ne’ rossi, ne’ neri ma liberi pensieri” porta in piazza migliaia di studenti. Il 27 ottobre 2008 sono 20.000 gli studenti che da Piazza della Repubblica si riversano verso il Senato. Lo spettacolo si ripete anche il giorno seguente, con lo stesso entusiasmo e lo stesso carattere trasversale dei giorni precedenti.
Il 29 ottobre il clima purtroppo cambia. Il cambiamento non avviene pero’ nello spirito degli studenti, ma in qualcuno che evidentemente non giova di questo nuova forma di contestazione.
All’ingresso di Piazza Navona un cordone di antifascisti, estranei alle manifestazioni dei giorni precedenti, decide di bloccare e aggredire il camioncino del Blocco Studentesco. Nascono dei tafferugli, dopodiché’ la protesta continua tranquillamente, fino all’arrivo di 500 estremisti dei centri sociali, entrati peraltro sotto gli occhi delle forze dell’ordine, con l’intenzione di ‘cacciare i fascisti’ da una piazza che, a loro dire, non gli appartiene. Il Blocco Studentesco difende il proprio diritto a manifestare. (video Dossier Piazza Navona)
La campagna diffamatoria a seguito degli scontri di Piazza Navona e’ enorme e molto grave, tanto da parte della maggioranza dei giornali, quanto dagli antifascisti stessi. Si tenta di instaurare un clima di tensione, ma il Blocco non ci sta e fa partire un’importante operazione di informazione, sfruttando molto mezzi di diffusione come internet. Vengono realizzati un dossier e un dvd presentati in tutta la penisola.
Il giorno seguente gli scontri di Piazza Navona l’attività del Blocco Studentesco continua, con l’occupazione dei licei Farnesina e Nomentano.
Intanto su Rai Tre la trasmissione “Chi l’ha visto?” diffonde un video che concentra le attenzioni principalmente sulle facce, utilizzando rallenty identificatori, dei partecipanti del Blocco Studentesco alle manifestazioni quella mattina del 29 ottobre. Viene cosi’ intrapresa un’azione dimostrativa negli studi della Rai di via Teulada, per manifestare il dissenso nei confronti del terrorismo mediatico che in questi giorni prende piede.
A febbraio del 2009 il Blocco Studentesco si presenta alle elezioni del consiglio giovanile del XIX Municipio di Roma, ottenendo il 12% delle preferenze. Continua assiduo il lavoro nella C.P.S., nonostante sia in qualche modo ostacolato da una maggioranza che purtroppo continua a muoversi secondo logiche proprie di un mondo istituzionale vecchio e stantio, assolutamente non in linea con lo stile del movimento studentesco di Casapound Italia.
Il 6 aprile del 2009 una scossa sveglia il popolo italiano, la tragedia abruzzese ha inizio. Casapound Italia prepara subito la partenza e immediatamente organizza la raccolta degli aiuti. I ragazzi del Blocco partecipano anche loro a questa doverosa azione di solidarietà, preparando gli zaini e partendo per Poggio Picenze, dove si trova il campo di Casapound Italia.
Casapound otterrà la cittadinanza ad honorem dal sindaco di Poggio Picenze.
Intanto esce il primo cd dei Kansas City Way, presentato con un grande concerto ad Area19.
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E mentre continuano le partenze per l’Abruzzo, i concerti, la distribuzione di giornalini e volantini, l’anno politico si avvia alla fine, per poi ripartire a settembre in piena carica, con un’azione coordinata in 40 città d’Italia, le cui scuole al mattino saranno tutte contrassegnate da sacchi di iuta recanti il simbolo del dollaro e i nomi delle più importanti case editrici. Si tratta di un’azione dimostrativa contro il caro libri, che ogni anno si abbatte con spese enormi sulle tasche delle famiglie italiane. (foto)
Subito i risultati delle elezioni a livello nazionale, tanto negli istituti quanto nelle consulte, confermano la grandissima ascesa del Blocco Studentesco.
Il Blocco vince al Nord, con la conquista della presidenza alla Consulta di Aosta, la vicepresidenza a Trento e l’elezione di due consiglieri a Verona. Ancora nel Centro Italia, con la vittoria di tre presidenti di consulta nelle città di Ascoli, Femo e Latina e l’elezione di diversi consiglieri a Frosinone. Ottimi risultati anche al Sud, a Lecce, Avellino e Napoli.
Il Blocco dimostra la sua forza anche nelle città in cui si presenta per la prima volta, come ad esempio l’Aquila, Padova, Riva del Garda, Reggio Emilia, Massa, Sulmona, Potenza e Salerno. A Roma il Blocco Studentesco si presenta come l’unico movimento in grado di affrontare le elezioni della C.P.S. in autonomia. (foto) La sinistra, dopo la sconfitta degli anni precedenti si presenta unendo le diverse sigle in un unica lista “Cambia Canale”;
Azione Giovani si candida sotto il nome “La nostra Consulta”, mentre la lista “Terzo incomodo” racchiude anch’essa movimenti diversi appartenenti all’estrema destra. Il Blocco Studentesco si conferma come il primo movimento studentesco romano, risultato espresso dalla conquista di 98 preferenze. Seguono Azione Studentesca con 54 voti, e la lista Terzo Incomodo che si ferma a 32.
Numeri che sono sintomo del grande risultato che il Blocco Studentesco, in tre anni di lavoro, e’ riuscito ad ottenere.
Il 2010 vede il Blocco Studentesco lottare ancora vicino agli studenti, sostenendo autogestioni e cogestioni in tutta Italia, come quella dell’Itis Bernini a Roma, che vede un’enorme partecipazione e l’impegno della gran parte degli studenti dell’istituto.
E mentre le settimane si riempiono di impegni e battaglie, per il 4 Marzo 2010 si prepara una nuova sfida: il Blocco Studentesco di Roma organizza una grande festa al Piper, nota discoteca romana, a dimostrare la centralita’ acquisita negli anni di duro e raggiungere il fulcro della popolazione giovanile romana.
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